IL CRAC DI IBS FOREX TRASCINA CON SE INVEST BANCA SPA.
Il Tribunale di Firenze ha condannato INVEST BANCA SPA a restituire a c. a 45 investitori retails, tutti patrocinati dallo Studio Legale Spinapolice&Partners di Roma, i loro risparmi, investiti nei mercati valutari tramite la finanziaria IBS Forex SpA, società che trattava la compravendita di moneta nel mercato internazionale delle valute, poi fallita con un crac da 60.000.000 di euro. La condanna dell’Istituto di Credito, banca d’appoggio della finanziaria, si è estesa anche al riconoscimento dei danni morali, interessi e rivalutazione, somme che dovranno essere pure riconosciute agli attori.
La IBS Forex di Como, mediante una capillare rete di procacciatori d’affari acquisiva in tutta Italia numerosi clienti tra cui alcuni Enti Pubblici, quali la Provincia Regionale di Palermo (che investiva perdendoli oltre 30.000.000 di euro), la Regione Puglia, la Provincia di Milano, la Provincia di Monza, rappresentando ai possibili investitori le grandi potenzialità dell’investimento in valute.
Fatto sta che tutto si è tradotto in “Un buco da 60 milioni di euro. Una truffa ai danni di 1.385 investitori privati e di migliaia di cittadini che ignoravano quanto le amministrazioni pubbliche stessero facendo con le proprie tasse” [tratto da Il Fatto Quotidiano | 11 novembre 2010], i primi ignari anche del meccanismo fraudolento utilizzato dalla Finanziaria per dissipare i loro risparmi, modus operandi scoperto dalla Guardia di Finanza nell’indagine condotta col Sostituto Procuratore dr. Massimo Astori del Tribunale di Como. Procedimento che ha portato all’arresto di sette persone, con la condanna, tra gli altri, dell’amministratore della Finanziaria, Graziano Campagna, a 8 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta.
“I risparmiatori e le Istituzioni versavano quasi tutti i soldi sui conti della Invest Banca (tra i cui soci ci sono vari istituti di credito locali), banca d’appoggio di IBS. Da qui IBS li prelevava per investirli in valute, appoggiandosi soprattutto sulla danese Saxo Bank. L’iniziale successo del sistema era garantito da due caratteristiche: i lauti rendimenti promessi agli investitori, e i falsi report che mostravano il successo delle strategie attuate da Ibs. Fattori che per un certo periodo di tempo hanno portato i clienti a non ritirare l’investimento. Anzi: ad aumentare il capitale. Tutto questo fino all’agosto del 2009. A quel punto la piramide si sgretolava pezzo per pezzo: i risparmiatori iniziano a chiedere di smobilizzare i soldi ma questi non c’erano più. Spariti, così come Campagna e soci. ” [tratto da Il Fatto Quotidiano: di Stefano Vergine].
La recente sentenza del Tribunale Civile di Firenze del 29/1/16, Giudice dr. Alessandro Ghelardini, ha dato ragione agli investitori nei confronti di INVEST BANCA.
Dice il Tribunale, premessa l’attività non autorizzata e quindi “abusiva” della IBS FOREX (che svolgeva operazioni di gestione di patrimoni per cui non era abilitata ai sensi dell’art. 106 TUB) e visto il regime, acclarato dal Tribunale, di collaborazione tra IBS e INVEST BANCA (le società operavano addirittura in co-branding), quest’ultima, precisa la sentenza, “è solidalmente responsabile dei danni arrecati agli investitori in conseguenza della definitiva “volatilizzazione” delle somme veicolate su tali conti a seguito della mala gestio degli amministratori della IBS e del sopravvenuto fallimento di questa. D’altra parte non può dubitarsi della sussistenza in concreto di nesso causale tra la condotta della BANCA ed il danno arrecato agli attori. In difetto della collaborazione commerciale della BANCA, IBS non avrebbe quindi potuto operare”.
Intervistato l’Avv. Giovanni Spinapolice, difensore degli investitori vittoriosi, ha dichiarato: “Sono ovviamente soddisfatto del risultato, il nostro lavoro è stato premiato, abbiamo ottenuto giustizia. Ho vissuto questo incarico come una missione, per quella signora anziana che, dopo un convegno sul tema, venne sul palco, mi prese le mani tremante e con gli occhi lucidi mi disse, - avvocato ci aiuti, erano i risparmi di tutta una vita -; per il padre che abbassando lo sguardo, come se si vergognasse perché a torto si sentiva colpito nella sua dignità , mi disse, - e ora come mando mio figlio all’università ? -; per tutti coloro che subiscono una truffa e prima di tutto incolpano se stessi”.
Alla domanda, come mai è stato l’unico difensore a scegliere la strada di agire contro la Banca invece di costituirsi parte civile nel processo penale contro amministratore e soci di IBS, ovvero di insinuarsi al passivo del fallimento della finanziaria, come tanti suoi colleghi hanno preferito fare, il Legale ha risposto: “Ho pensato prima di tutto all’obiettivo, il mio obiettivo era recuperare i soldi dei miei clienti e per far questo costituirsi parte civile, benché sembrasse la strada più agevole per una vittoria, mi avrebbe portato, come dico spesso ai miei clienti - ad appendere la sentenza con un quadretto al muro -, sicuramente sarebbe stato impossibile recuperare il maltolto dall’amministratore o dai soci di IBS, certamente insolventi e in questo caso il risultato lo avrei ottenuto solo io come avvocato; insinuarsi al passivo del fallimento, come comunque ho fatto per scrupolo difensivo, mi avrebbe portato nello stesso vicolo cieco; e allora ho avuto l’intuizione, grazie al valido contributo del mio staff, che ringrazio, di mettere sotto la lente d’ingrandimento i rapporti intercorsi tra IBS e INVEST Banca e l’intuizione, dopo un’approfondita indagine dei nostri periti, mi ha portato a proporre ai miei assistiti e di conseguenza al Tribunale, un’azione nei confronti dell’unico soggetto che avrebbe potuto essere solvibile, l’Istituto. ”.
E i fatti gli stanno dando ragione, aggiungiamo noi, visto che la stessa associazione dei consumatori ADUSBEF Lombardia, in seguito al crac di IBS Forex, pubblicava sul proprio sito internet la notizia tratta da Il Giorno di Como: “IBS FOREX: scarse le speranze di recuperare i soldi truffati” e ancora “Impossibile recuperare i soldi «bruciati» dalla finanziaria Ibs-Forex - Truffa, investitori senza speranza”.
Per fortuna così non è stato, almeno per gli oltre 40 risparmiatori che si sono rivolti al Tribunale di Firenze.
IBS Forex: informazioni.
Le indagini sulla IBS Forex stanno incontrando un momento di difficoltà a causa delle limitazioni riscontrate nella tracciabilità dei conti esteri.
IBS Forex una truffa a danno di privati e enti pubblici.
La IBS Forex SPA è una finanziaria tristemente nota, dato che sono in corso le indagini relative alla truffa finanziaria che avrebbe danneggiato oltre 1300 risparmiatori e investitori (anche enti pubblici quali la Provincia di Palermo), e che è fallita nel 2009. Si tratta di una delle tante truffe agevolate dall'andamento dei mercati nel periodo pre-crisi e scoppiate lasciando sul campo numerose 'vittime' (spogliate dei propri risparmi) proprio a causa della crisi. La IBS Forex investiva nel mercato finanziario e come partner internazionale aveva la Saxo Bank. Il meccanismo era abbastanza semplice, dato che gli investimenti non venivano fatti, mentre ai malcapitati 'investitori' venivano presentati rendiconti falsi per convincerli a continuare nei versamenti. Con lo scoppio della crisi, l'andamento delle valute che non avrebbero più giustificato gli elevati rendimenti 'astutamente' dimostrati e il crescere delle incertezze nel 2009 spinse un numero crescente di risparmiatori a richiedere il proprio capitale versato, comprensivo di quello che doveva essere maturato. Ma il colpo decisivo passò per la richiesta di disinvestimento parziale (oltre 30 milioni di euro che non furono restituiti con le casse ormai vuote) della Provincia di Palermo che complessivamente ci ha rimesso 60 milioni di euro. Anche i piccoli investitori si sono trovati per la maggioranza di fronte alle casse vuote. Le indagini portate avanti dalle procure e dalla Guardia di Finanza hanno portato all'arresto di 7 persone, con le accuse di falso in bilancio, truffa aggravata e bancarotta fraudolenta e a oggi solo uno degli arrestati è rimasto in carcere.
Le difficoltà nella tracciabilità dei soldi rallentano le indagini.
Dopo l'inizio delle indagini sulla truffa della IBS Forex SPA, le procure si sono trovate in una situazione di parziale blocco dovuto soprattutto alle difficoltà riscontrate nella tracciabilità dei soldi in Danimarca e Svizzera. La Guardia di Finanza è riuscita a risalire a un conto in Liechtenstein, dove tuttavia sono transitati gli spiccioli (circa un quarto di milioni). Gli inquirenti ritengono che il grosso della somma si trovi a Copenaghen, infatti, un rientro di 3 milioni di euro disposto da uno degli amministratori della società, prima del dissesto finanziario, danno sufficienti conferme, ma il governo danese ancora non ha dato alcuna risposta. Stesso discorso da parte della Svizzera, dove si troverebbero diversi conti riconducibili alla IBS Forex.
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Ibs Forex, l'ex Provincia.
sospende Caruso da dirigente.
Il commissario Manlio Munafò ha firmato il provvedimento nei confronti dell'ex direttore generale. Caruso: "Provo enorme amarezza". ( nella foto Palazzo Comitini, sede della Città metropolitana )
Caruso infatti è coinvolto nella vicenda Ibs Forex, la società andata in fallimento dopo essersi fatta affidare quasi 30 milioni dalla Provincia: un’operazione finanziaria costata a Caruso una condanna della Corte dei Conti. Dal punto di vista della giustizia ordinaria, invece, è stata fissata l’udienza in seguito alla richiesta del Gip di imputazione coatta, dopo il rigetto della richiesta di archiviazione.
“Meglio tardi che mai, ma chi risarcirà i 40 milioni ai cittadini palermitani?”. E’ questo il commento di Silvio Moncada e Luisa La Colla sui nuovi sviluppi del caso Ibs Forex, la società andata in fallimento dopo essersi fatta affidare oltre 35 milioni dalla Provincia, soldi destinati a opere pubbliche finanziate con prestiti obbligazionari e in realtà impropriamente affidati all’Ibs poi sparita nel nulla. Solo oggi, dopo 7 anni, l’ex provincia sospende Antonino Caruso, ex direttore generale dell’ente. “Lo avevamo chiesto nell'ottobre del 2009 all'allora presidente della provincia Giovanni Avanti – dicono Moncada e La Colla all'epoca presidente e relatrice della commissione d'inchiesta sul caso Ibs Forex - ma Antonino Caruso è stato super pagato per altri 7 lunghi anni dalla stessa provincia per la quale aveva procurato un ammanco di circa 40 milioni di euro. L’allora direttore generale Antonino Caruso (fratello dell'ex prefetto) investì a dir poco incautamente tanti ma tanti milioni di euro di soldi pubblici. Esattamente il 7 ottobre del 2009 e cioè appena 10 giorni dopo il nostro insediamento – proseguono - inviammo come commissione d'inchiesta, una missiva riservata all'allora presidente Giovanni Avanti, per chiedere la sospensione da ogni incarico del direttore generale Caruso e di altri suoi adepti, congelando nel contempo ogni tipo di emolumento a lui spettante, ivi compreso il trattamento di fine rapporto, Caruso mantenne il suo incarico di alto dirigente della provincia ed ha continuato ad operare fino ad oggi, come se nulla fosse successo. Non sappiamo se vi fu dolo sul suo operato – dicono ancora Moncada (presidente della IV Circoscrizione) e La Colla (consigliere comunale e presidente della III commissione consiliare) - ma fin da allora erano chiare le responsabilità di Caruso sulla truffa dell'Ibs Forex. Adesso speriamo soltanto che la magistratura faccia chiarezza e accerti tutte le responsabilità su questa oscura vicenda – concludono gli esponenti del Pd - che ha portato all'ammanco dalle casse della provincia di oltre 40 milioni di euro, che fino ad oggi nessuno ha risarcito”.
La Provincia e il crac Ibs Forex.
"L'ex direttore paghi 26 milioni"
La Corte dei conti condanna Antonino Caruso per il flop dell'investimento. In Procura ancora aperta l'indagine per corruzione. I tre revisori dovranno pagare un milione di euro ciascuno.
(31 gennaio 2012) © Riproduzione riservata.
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